Migliorare la Visualizzazione

Un centravanti ed un portiere devono avere una caratteristica in comune: Una buona capacità di visualizzazione.
Entrambi, infatti giocano per quasi tutto il tempo con le spalle voltate al loro obiettivo. L’obiettivo di un centravanti è centrare la porta che sta alle sue spalle…mentre sta ricevendo un lancio; l’obiettivo di un portiere è coprire la propria porta, che sta alle sue spalle mentre l’avversario avanza o tira. Entrambi dunque devono riuscire a vedere la porta alle loro spalle con gli occhi della mente ( visualizzazione) in modo che, riferendosi con ciò che vedono, possano coordinare il proprio fisico ad un’appropriata azione.

Spesso le ottime capacità di un portiere e di un centravanti vengono vanificate proprio da un’inappropriata visualizzazione. Prendiamo per esempio le volte in cui l’attaccante riceve un lancio al limite dell’area: lo sguardo –dopo una rapidissima perlustrazione – si fissa sulla traiettoria della palla che sopraggiunge. L’attaccante dovrà, mentre la palla arriva, immaginare la posizione del difensore e i suoi spostamenti. Tutto quello che l’attaccante immagina avvenire alle sue spalle non si può dire “reale” perché il difensore potrebbe trovarsi ancora molto lontano, oppure essere già arrivato lì ma, nonostante l’immaginaria visione, quel che conta è se ciò che l’attaccante pensa è utile o no ad attingere alla sua abilità di girarsi e tirare.

Io, quando giocavo, avevo il problema di sentirmi sempre il “fiato sul collo” e benché talvolta avessi tutto il tempo e lo spazio per scegliere l’esecuzione migliore, mi ritrovavo sempre a fare tutto di fretta e sbagliare un gran numero di palloni.
Quello di cui avevo bisogno era proprio un modo per immaginare che tra me e il difensore ci fosse sempre abbastanza spazio per eseguire al meglio quello che sapevo fare. Oggi so che se quello che avviene alle mie spalle non è “ reale” allora posso immaginarlo come meglio mi conviene per agire e ridurre al minimo la possibilità di sbagliare.

Attenzione! Non sto dicendo che più spazio si immagina meglio si agisce. Sto dicendo che per me sarebbe stato meglio immaginare quello. Ciò significa che per qualcun altro ( prendi quelli che non la passano mai o che se la lasciano spesso “soffiare” dai piedi) potrebbe esser meglio immaginarsi più “pressati”.
L’obiettivo e sempre quello di ridurre al minimo gli errori che si commettono con il vecchio atteggiamento e per questo è necessario testare quale visualizzazione produce la resa desiderata.
Siamo soggettivi, ed ognuno ha bisogno del suo schema per rendere al massimo…non quello di un altro.

Il problema di un mio amico portiere era che lui, talvolta, si sentiva “piccolo tra i pali”; e questa sensazione produceva in lui uno spreco di energie nello slancio. Spesso raccoglieva palle che sarebbero finite fuori e talvolta non reagiva affatto convinto di non poter arrivare fin là dove la palla si sarebbe insaccata. Nel suo caso immaginarsi più grande avrebbe prodotto risultati migliori.

Ma come può uno che si immagina piccolo, immaginarsi più grande?
Provate a farlo da soli: chiudete gli occhi e createvi per un momento l’immagine di voi alti il doppio della porta nella stanza in cui vi trovate ora. Non mi meraviglierei se tenendo gli occhi chiusi – con qualcuno che vi accompagna per mano - vi venisse da abbassare la testa per passarci sotto.
Quando gli occhi non vedono, quello che si vede è prodotto dalla mente e ciò che la mente vede può essere modificato a piacimento.

Ora è lecita questa domanda: “ Ma come si cambia dall’una all’altra modalità nei momenti critici?
Beh! Per questo serve il nostro intervento. Perché è necessario capire, nella persona che vuol cambiare, come è riuscita a produrre la sensazione di “ essere piccola”; in modo da potergli convertire quella sensazione con quella di “ essere grande”.
Sono pratiche che consentono di ottimizzare e sviluppare le proprie risorse; e dato che il nostro corpo è coordinato dalla mente, solo quando la mente invia un messaggio di maggiore possibilità…il corpo farà più di quello che si pensava potesse fare.

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