Clonare i campioni.

La Programmazione Neuro Linguistica, che è la scienza che ha scoperto la struttura dell’eccellenza umana, ha dimostrato come le abilità mentali di un soggetto possano essere decodificate e insegnate ad un altro soggetto.
Nello sport, significa che le straordinarie qualità mentali di un campione possono essere estrapolate e rese disponibili anche agli altri giocatori.

Le persone mentalmente straordinarie non lo sono perché sono dotate di più strumenti per fare ciò che fanno, ma perché combinano le informazioni, di cui anche gli altri dispongono, in modo diverso.
Il segreto, dunque, sta nella creatività con cui il campione combina le informazioni acquisite dai suoi 5 sensi ( vista, udito, olfatto,gusto e tatto ).Questa scoperta ha sfatato il mito che voleva che i campioni possedessero “indefinite doti innate”, non disponibili alle persone comuni. Ora non ci sono più scuse.

Per comprendere semplicemente di quale possibilità sto parlando, immaginate che il talento di un campione sia una particolare combinazione dei numeri da 1 a 5, (ad es: 23154) e che sia possibile saperla.
Ora, immaginate che basti confrontare la vostra combinazione – anch’essa composta da 5 numeri - con quella del campione; notare le differenze e cambiare la sequenza della vostra…rendendola uguale alla sua. Forse vi sembra troppo semplice…e lo è !

Naturalmente il metodo per estrapolare la combinazione usata da un campione e quello per renderla disponibile agli altri giocatori è competenza del mental trainer… ma ciò che più conta è sapere che, oggi, la strategia mentale di un campione si può davvero “clonare”.

L’allenamento mentale

Durante un normale ciclo di allenamenti, nel cervello di un giocatore viene registrato tutto quello che - di volta in volta –succede nel suo organismo; ed è proprio il prezioso contenuto di quelle “registrazioni” a consentire al giocatore un progressivo miglioramento.
Ma poiché il cervello non fa distinzione tra le esperienze reali e le esperienze vividamente immaginate, ecco che diventa interessante sapere che è possibile migliorare le proprie prestazioni anche senza fare –fisicamente – allenamento.

Vi è mai capitato di immaginare di litigare con qualcuno e ritrovarvi “irrigiditi” dalla rabbia ?
Questo è un esempio di come il corpo si adegua al contenuto dei nostri pensieri, anche quando ciò che si immagina non sta veramente accadendo.
L’ allenamento mentale sfrutta questo meccanismo, ed è in grado di sviluppare gli stessi processi fisiologici che concorrono in un allenamento reale.

Un buon allenamento mentale, dunque, è importante perché arricchisce il cervello con le informazioni che coordinano la fisiologia; migliorando le successive “reali” prestazioni.
L’allenamento mentale non sostituisce l’allenamento fisico ma ha il grande vantaggio di poter essere effettuato in ogni luogo. Inoltre, consente di ripetere specifiche sequenze dei gesti molto rapidamente, un numero illimitato di volte…e senza “consumare” il fisico.

Tutti sanno che un gesto tecnico sarà corretto ed automatico solo dopo un gran numero di ripetizioni; e se per tirare realmente 20 calci di punizione è necessario - tra rincorse e posizionamenti - circa un’ora di tempo, si pensi che in un’ora, mentalmente, si possono tirare più di 200 punizioni perfette … anche dal divano di casa.

Il movimento delle emozioni

Uno degli esercizi più veloci ed efficaci, usato nel mental training per produrre cambiamenti, è quello relativo al movimento delle emozioni.
Nel provare un’emozione è molto facile riuscire ad indicare il punto del corpo in cui la si sente. La paura, ad esempio, la percepiamo quasi tutti nello stomaco o nel petto. Ma più importante di capire dove l’emozione si manifesta, è capire in che senso l’emozione “gira”.

Si esattamente! Le emozioni che proviamo nel corpo non sono e non possono rimanere ferme, ma ruotano continuamente. Possono ruotare dal basso verso l’alto, dall’alto verso il basso da destra verso sinistra o viceversa.
Le emozioni girano, e non è un caso se quando ci si arrabbia molto si usa dire: “oggi mi girano proprio”.
Scoprire il senso di rotazione delle emozioni – soprattutto se negative – rende possibile variarne la velocità di rotazione e invertirne il senso. Nella stessa persona, infatti, spesso le emozioni positive girano esattamente al contrario di quelle negative.
Per capire il senso di rotazione di un’emozione - mentre la si sta provando - basta semplicemente far ruotare le mani: prima in un senso e poi nell’altro…e stabilire quale senso di rotazione viene percepito come “giusto”. A questo punto è possibile immaginare che l’attuale velocità possa aumentare o diminuire oppure possa anche cambiare il senso di rotazione.

Lo scopo di cambiare il senso di rotazione di un’emozione negativa è quello di annullarne gli effetti limitanti.
Quando un giocatore limita la sua performance proprio perché prova un’emozione negativa, spesso aiutarlo a cambiare il senso di rotazione di quell’emozione gli consente una ripresa che ha del “miracoloso”.

Per provare da soli se funziona, la prossima volta che vi gira la testa, magari per una sbronza, osservate da che parte sta girando tutto quello che vi circonda… e cominciate a farlo girare per qualche minuto in senso contrario. Molto velocemente. Questo può bastare a farvi tornare a casa molto più lucidi di prima.