Le tre mosse vincenti dei campioni:

L’atteggiamento mentale dei grandi giocatori – quelli che tutti definiscono “veri campioni “- è costituito da tre elementi fondamentali:
1- Il condizionamento fisiologico - 2-Il dialogo interiore positivo 3- La visualizzazione dell’obiettivo raggiunto.
In questo articolo vi illustrerò il primo punto: cosa significa cambiare fisiologia.
Sappiamo tutti benissimo che il nostro corpo è coordinato – nei movimenti e nella postura - dal nostro cervello. In altre parole, tutto quello che facciamo viene, in qualche modo, prima elaborato dalla testa… per poi essere manifestato dal corpo. Infatti , siamo tutti in grado di capire se qualcuno è triste o è felice semplicemente osservando il suo comportamento e le sue espressioni.
Ci sono, dunque, delle manifestazioni fisiche che rispecchiano quello che abbiamo in testa e questo significa che tutto quello che ci balena in testa determina un risultato – osservabile - nella nostra postura.
Detto questo, è logico pensare che per passare da una condizione di tristezza a una condizione di felicità è necessario cambiare ciò che si pensa .
Ma lo sapevate che, se avere in testa pensieri tristi produce una postura caratteristica di chi è triste, cambiando postura e assumendo quella di quando si è felici nel cervello si annulla l’effetto della tristezza e si produce la sensazione di felicità ?
Non vi sembra possibile? Allora fate quello che vi suggerisco e provate se è vero!
Pensate a qualcosa che vi rattrista fino a rattristarvi e poi ( imponetevi questo compito) cominciate a saltellare e, contemporaneamente, a battere le mani ( saltellare e battere le mani è un esempio di comportamento felice ). E provate in tutti i modi a mantenervi tristi… mentre saltellate e battete le mani.

Se non avete voglia o tempo per farlo, risparmiatevelo pure…tanto non ci riuscireste.
Constaterete che il cervello non riesce a mantenersi in uno stato di tristezza se il corpo comincia ad assumere una postura che non corrisponde a quello stato. Ciò significa che anche il cervello si adegua.

E questa dunque una delle capacità che si riscontra nei campioni: costringere il proprio corpo ad assumere la postura tipica di quando rendono al meglio; per condizionare i loro pensieri e attingere totalmente alle risorse utili a raggiungere lo scopo

Se avete fatto l’esercizio o se vi siete convinti che tutto ciò è possibile, vi siete impossessati di un’altro modo per intervenire sullo stato d’animo; e ora avete a disposizione un’arma potentissima per produrre lo stato d’animo più utile alle circostanze che dovete affrontare. Perciò quando ciò che pensate o che fate non è favorevole al raggiungimento del vostro obiettivo potete scegliere tra queste due opzioni: o cambiare il contenuto dei vostri pensieri, o cambiare la vostra postura. In entrambi i casi si produrrà un atteggiamento mentale potenziante.

Perciò se trovate troppo difficile condizionare i vostri pensieri, ora sapete che potrete sempre agire sul fisico… e obbligarlo a fare qualcosa che non corrisponde a ciò che la vostra testa pensa. Naturalmente, ciò và fatto se siete voi stessi a desiderare uno stato d’animo più utile alle circostanze che state vivendo.

Per fare un esempio, prendiamo lo stato mentale di un giocatore affranto perché la sua “velina” l’ha lasciato. Possiamo facilmente immaginare che i suoi – anche se comprensibili- pensieri fissi sui “ perché?…perchè proprio adesso, perché proprio a me? “ non gli consentiranno una fisiologia utile nel giorno di una partita; e ciò significa che se avrà intenzione di presentarsi in campo per dare il meglio di se dovrà, per forza, o cambiare il contenuto dei suoi pensieri (cosa molto difficile ) o condizionare la sua fisiologia adottando la postura più indicata allo svolgere il suo ruolo, che, come abbiamo appena detto, gli consentirebbe di condizionare anche i propri pensieri.

Le possibilità, dunque, ci sono, e sapere che ci sono è già di per se molto importante per chi si ritrova “mentalmente incastrato” e non sa che fare per affrontare al meglio l’impegno che deve sostenere.
Spesso “l’incastro” si risolve considerando possibile condizionare ciò che si pensa semplicemente modificando la propria postura.

Tutti vogliono condizionare i propri pensieri quando vogliono cambiare la sensazione che provano…e questo che abbiamo appena visto è un modo –pratico -per farlo.

Riassumendo: se è vero che un pensiero produce una specifica fisiologia, è vero anche che acquisire una fisiologia “diversa”da ciò che si pensa condiziona il pensiero che la originava.

In definitiva, quando si ha bisogno di uno specifico stato d’animo si può imparare, sia a dirigere i propri pensieri fino ad ottenerlo ( e per questo ci sono esercizi che tutti possono imparare), oppure si può imparare a condizionare la propria postura ( con altri tipi di esercizi ), che consentono di ottenere lo stesso risultato.
Queste sono le semplici cose che i campioni fanno, e sono anche le semplici cose che quelli che vogliono diventare campioni possono imparare.

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