Le mosse vincenti dei campioni:

Se nel precedente articolo abbiamo parlato di come sia possibile condizionare i propri pensieri, attraverso la postura del corpo, in questo parleremo della seconda capacità caratteristica dei grandi campioni: gestire il dialogo interiore.

Tutti abbiamo un dialogo interiore: si tratta di una vocina che talvolta ci parla, ci canta, ci urla o ci sussurra parole…e che a seconda di come lo fa contribuisce a stimolarci o a frenarci nelle intenzioni.

Se anche voi volete sentire la vostra voce interiore, potete ascoltare ciò che vi dice rimanendo per 20 secondi in totale silenzio. Provate!

In molti sanno di averla, perciò questa prova sarà molto utile per coloro che devono scoprire di averla e sentirla per la prima volta.
Poi ci sono anche quelli che fanno la prova dicono a se stessi: “Mah…booooh…io non sento niente!?”.
Questi sono quelli che preferisco dato che non sapranno di averla perché è proprio la voce interiore a estraniarli da questa consapevolezza. Ma non è niente di grave…anche per loro c’è la possibilità di divenirne coscienti.

Comunque, l’utilità del dialogo interiore, non sta solo nel fatto di sapere che la voce c’è, ma nel fatto che- sapendo che c’è- si può imparare a gestirne i contenuti e le caratteristiche; affinché diventi una voce amica che contribuisce a ottenere i risultati voluti… piuttosto che il contrario.

Delle tante cose che si possono modificare nella voce interiore, quella più semplice da apprendere, (onnipresente nel dialogo interiore dei grandi campioni), è quella di caratterizzarla con parole che rappresentano uno stato positivo.
Poiché il nostro cervello rappresenta “letteralmente” le parole che sentiamo o che ci diciamo dentro, se in queste parole il contenuto è inerente ad una situazione negativa o sfavorevole alle nostre intenzioni il corpo si adeguerà a quel contenuto e produrrà, di riflesso, una fisiologia negativa che ostacolerà il raggiungimento dell’obiettivo.

Provo a spiegarmi in altro modo: Se, dovendo tirare un rigore, dite a voi stessi “questo non lo posso sbagliare” il vostro cervello dovrà prima di tutto rappresentare voi che sbagliate quel rigore ( dunque crea anche sensazioni e immagini di voi che sbagliate ). La fisiologia è condizionata dai pensieri e quindi istantaneamente verrà prodotta in voi la stessa postura fisica di quando - una volta - avete commesso l’errore che non volete commettere … e perciò, con molta probabilità, lo commetterete ancora.

Provate se ciò che dico è vero: Provate a NON PENSARE a ciò che vi dirò ora:
“NON PENSATE AD UN PALLONE BLU “.
Impossibile vero? E’ impossibile non pensarci, poiché per negarvi il pensiero del pallone blu dovete- per forza- prima immaginarlo.

Ecco dunque che cosa caratterizza il dialogo interiore dei campioni. Usano solo parole che rappresentano situazioni con esito positivo e quando sono in procinto di tirare un rigore dicono cose del tipo: “ Adesso segno!”, oppure, “lo tiro lì”.

Cambiare il proprio modo di dialogare con se stessi non è semplice ed immediato e richiede esercizio…ma, proprio per questo, chi riesce a cambiarlo fa quel qualcosa di straordinario che verrà riconosciuto come degno di un vero campione.

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